RICCIONE ENTRA NEL FISU E ABBRACCIA NUOVE POLITICHE DI SICUREZZA URBANA.

 
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RICCIONE ENTRA NEL FISU E ABBRACCIA NUOVE POLITICHE DI SICUREZZA URBANA. GRAZIE ANCHE AL PROGRAMMA D’INTESA STIPULATO CON LA REGIONE EMILIA ROMAGNA. NEL 2017 RICCIONE SEDE DEL FORUM EUROPEO PER LA SICUREZZA

L’Amministrazione Comunale di Riccione ha deciso di avvalersi della ventennale esperienza del Forum Italiano sulla Sicurezza Urbana per la definizione e promozione delle proprie politiche di sicurezza, concependole come un insieme di interventi volti a rendere la città più vivibile sul piano dei fenomeni criminali e del disordine. Intende, in questo modo, rispondere alla domanda sociale di protezione da parte dei cittadini così come anche le categorie economiche richiedono guardando con preoccupazione al peggioramento dell’ordine pubblico a scapito dell’immagine turistica della città.

 

Eppure quando i cittadini domandano ‘sicurezza’ non si riferiscono solo ai fatti criminosi ma a uno spettro ampio di situazioni che vanno dal rischio reale al disagio, alla paura. Per questo Riccione concepisce la sicurezza non solo come garanzia di un’assenza di minaccia, ma anche come attività positiva di rafforzamento della percezione pubblica della sicurezza stessa. Poiché anche il disordine e il degrado urbano, pur comprendendo comportamenti che non sono necessariamente criminali, contribuiscono in maniera significativa alla percezione di insicurezza.

 

Da tali presupposti nasce l’accordo di programma tra la Regione Emilia Romagna, dall’interpretazione della sicurezza comel’unione tra sanzione, prevenzione e solidarietà, come ambito necessariamente multidisciplinare.

 

Ed infatti, con il via libera della Giunta Regionale si definisce l’ultimo tassello per dare gambe al progetto dell’Amministrazione Comunale  denominato “Sicurezza e Riqualificazione Urbana”.Il Comune di Riccione è il primo con il quale la regione Emilia Romagna ha sottoscritto un simile accordo di programma.

 

Progetto che si sviluppa attorno a due principali tipologie di azioni, interventi di prevenzione situazionale e attività di approfondimento culturale, sensibilizzazione e divulgazione.

 

Sono infatti in fase di attuazione nuove misure di sorveglianza del territorio, attraverso una diversa distribuzione e riorganizzazione della polizia municipale nello spazio e nel tempo (pattugliamenti notturni, distaccamenti mobili, concentrazione in aree precise della città, ecc.); il potenziamento e la manutenzione della pubblica illuminazione in varie zone della città; la sostituzione e riparazione di strutture danneggiate da atti vandalici; il cablaggio e l’installazione di nuovi apparecchi di videosorveglianza; la sistemazione e aggiornamento delle telecamere già esistenti.

 

Ma se controllare e gestire i sintomi dei fenomeni criminali è importante, anche per gli effetti immediati di deterrenza che produce, imprescindibile è operare nel tentativo di modificare le condizioni che rendono quei fenomeni possibili, attraverso la conoscenza, lo studio, la divulgazione dei dati, il dibattito. Ciò anche in considerazione dell’inadeguatezza, più volte rilevata dalla letteratura sul tema, dello strumento penale per far fronte ai problemi della sicurezza urbana.

 

La prevenzione della criminalità si configura pertanto anche come divulgazione di informazioni pertinenti, scientifiche, contestualizzate, per chiarire caratteristiche e specificità dei fenomeni criminosi, rendere i cittadini più consapevoli dei fenomeni che sono alla base di convinzioni e comportamenti, comprenderne le dinamiche, le origini, i cambiamenti in atto. Inutile contrastare il traffico di stupefacenti nel territorio comunale se non si comprendono le organizzazioni che lo gestiscono, se non si conoscono i luoghi di produzione e le tratte che conducono in Riviera.

 

In questo senso si collocano alcune iniziative culturali, curate dall’associazione DIG, volte proprio alla comunicazione e sensibilizzazione di tre principali temi: il traffico internazionale di droga, il rapporto tra media e cronaca nera, il trend dei fenomeni criminosi in Italia negli ultimi 20 anni.

 

Si è ritenuto di ideare strumenti che rendano più facilmente aggredibili informazioni e dati, avvalendosi di linguaggi e forme di comunicazione  differenti come il dibattito, lo spettacolo e la predisposizione di strumenti informativi presso un ampio pubblico. Ciò allo scopo di intervenire anche sulla percezione della sicurezza. A tal proposito i dati resi noti dalla pubblicazione dal titolo “La criminalità in Italia. Tendenza, evoluzione e caratteristiche di alcuni fenomeni criminosi”, sono assai interessanti per capire la direzione, gli autori, i luoghi geografici della criminalità in Italia e rappresentano un importante contributo anche per la creazione dell’opinione pubblica circa la sicurezza. DIG ha deciso di dedicare la propria competenza in ambito giornalistico e comunicativo a questo ambito, abbracciando e condividendo la filosofia del progetto e del FISU che fanno dell’informazione verificata e approfondita, della diagnosi e dello studio la premessa per la promozione di politiche di sicurezza – e ritenendo che i media abbiano un ruolo significativo nell’aumento della percezione di insicurezza da parte dei cittadini. Tra le altre attività curate da DIG, è in fase di definizione un’infografica sulla criminalità nel nostro paese, un prodotto cioè, di data visualization capace di comunicare dati codificandoli come oggetti visivi (punti, linee, barre) elaborati in una grafica, che unisce forma estetica e funzionalità, per attivare nel lettore la capacità di cogliere i dati chiave in modo intuitivo.

 

Si tratta in sintesi, di un progetto articolato che rientra negli obiettivi della Regione Emilia Romagna ed in particolare della Legge regionale 4 dicembre 2003, n.24, tale per cui si è convenuto un investimento complessivo di € 145.000 finanziato dalla Regione per € 80.000.

 

“Per noi è motivo di soddisfazione annunciare questo accordo di programma sottoscritto con la Regione- afferma il Sindaco Renata Tosi - Si tratta di un ottimo segnale di intesa con l’ente di via Aldo Moro verso un unico comune denominatore: la promozione di esperienze concrete legate alla sicurezza con interventi nel contempo mirati alla riqualificazione urbana, terreno fertile per contenere il proliferare di fenomeni di degrado del territorio”.

 

Tra maggio e giugno 2017 Riccione sarà la sede individuata per ospitare il Forum Europeo per la Sicurezza Urbana.

 

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Data creazione pagina: 02 Agosto 2016
Ultimo aggiornamento: 02 Agosto 2016